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Pierre Favre è uno dei più sensibili e originali percussionisti della scena jazz europea. Nato in Svizzera, a Le Locle, ha iniziato a suonare la batteria da autodidatta all'età di quindici anni e a diciassette era già un professionista. Il suo primo contatto con la musica jazz è con il Bebop, ha in seguito suonato stili più classici quali il New Orleans e il Dixieland. Alla fine degli anni '60, Pierre Favre ha iniziato un originale lavoro sul carattere melodico delle percussioni, trasformando il suo strumento allo scopo di ampliare le possibilità della batteria moderna. Nelle sue performance da solista, le percussioni riescono a creare un mondo sonoro unico e indipendente, dalle dimensioni orchestrali. Molto legato alla tradizione musicale europea, Pierre Favre ha suonato tuttavia anche con musicisti africani, indiani, cinesi, coreani e brasiliani. Ha scritto composizioni per i suoi progetti, per orchestre sinfoniche, per diversi ensemble, per il teatro ela danza. Dirige, inoltre, stage sul ritmo.
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Il gioco tra cultura "alta" e popolare è una costante nel lavoro di Alexandra Bachzetsis. In particolar modo in Dream Season l'arte del raccontare si mescola ad una ambigua domesticità da soap opera, rivelando in modo analitico e allo stesso tempo empatico la fragilità dei confini tra realtà e finzione. Due donne e due uomini intrecciano in infinite possibilità i loro destini sulla scena come in una soap opera e tra narrazione e documentario parlano, a noi frequenquentatori di teatro, spettatori televisivi, consumatori da supermarket, della definizione del sé in una società dominata da uno spettacolo unico: quello del comprare e del vendere.
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