Creata ufficialmente dal Consiglio federale il 27 dicembre 1947, la Fondazione dell'Istituto Svizzero di Roma (ISR) dal 4 agosto 1948 ha sede nella splendida Villa Maraini sul Pincio. La prestigiosa residenza fu offerta alla Confederazione nel 1946 dalla contessa d'origine luganese Carolina Maraini-Sommaruga (1869-1959), vedova di Emilio Maraini (1853-1916), un avveduto industriale a sua volta di Lugano, noto per aver introdotto con successo in Italia la produzione di zucchero ottenuto dalle barbabietole. Il mandato espresso in occasione della donazione fu che questa sede fosse posta «perpetuamente al servizio della cultura, nel segno della collaborazione tra la Svizzera e l'Italia».
Dalla sua fondazione fino ad oggi, l'ISR grazie alle donazioni e all'aiuto finanziario della Confederazione, dei Cantoni e anche di sponsor privati persegue il suo scopo, stabilito dall'articolo 2 dello statuto, di «offrire a giovani svizzeri la possibilità di approfondire le loro conoscenze o la loro arte, d'intraprendere ricerche o lavori originali, in un centro di cultura classica», di «incoraggiare l'attività scientifica o artistica della Svizzera, offrendo a studiosi e artisti condizioni favorevoli di soggiorno in Italia», e di «contribuire allo sviluppo delle relazioni scientifiche e culturali tra la Svizzera e l'Italia».
Nel 2004 il Consiglio di Fondazione dell'ISR ha fissato le basi per una nuova impostazione strategica e strutturale e ha approvato una serie di importanti accordi. Dal 2005 le attività dell'ISR vengono sostenute anche dalla Banca del Gottardo, adesso Banca della Svizzera Italiana, come partner privato. Grazie alle nuove sinergie, l'ISR è diventato il principale centro culturale della Svizzera in Italia. In particolare, il sostegno della Segreteria di Stato per l'Educazione e la Ricerca (SER) della Confederazione permette di realizzare dei progetti e convegni scientifici di alto livello, che contribuiscono a migliorare i rapporti fra il mondo accademico elvetico ed i centri di ricerca italiani. Con il nuovo corso, inoltre, anche l’impegno artistico dell’ISR si è rinnovato: con l’integrazione nell'ISR delle attività della Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia (PH) sul territorio italiano, l’Istituto ha assunto da luglio 2005 la programmazione artistico-culturale non solo di Roma, ma anche del Centro Culturale Svizzero di Milano e dello Spazio Culturale di Venezia. Coordinando le forze a disposizione è, quindi, possibile dare ulteriore rilievo alla presenza culturale elvetica nelle tre sedi e in tutta Italia.
Il nuovo mandato di prestazione, stipulato con i sostenitori istituzionali svizzeri (SER, PH, Ufficio Federale della Cultura, Ufficio Federale delle Costruzioni e della Logistica) per il quadriennio 2008-2011, permette di consolidare ulteriormente il nuovo corso e rafforzare il ruolo e l'importanza dell'ISR nella formazione delle nuove leve scientifiche ed artistiche del nostro Paese.
L’ISR può ospitare ogni anno una dozzina di membri interni, artisti e studiosi svizzeri, scelti dal Consiglio di Fondazione su proposta delle commissioni universitaria ed artistica. I giovani studiosi lavorano in svariati campi, prevalentemente dell’archeologia e della storia dell’arte ma anche della storia e della filologia classica o romanza, del diritto, o in altri ambiti ancora. Tra i membri artistici ci sono video-artisti, pittori, scultori, grafici, scrittori, musicisti, danzatori, architetti, oppure restauratori. Tutti i membri dell’Istituto proseguono i loro studi e lavori in modo autonomo, aiutati dai due responsabili, scientifico ed artistico. Il soggiorno dura in genere un anno accademico. L’Istituto offre ai membri interni alloggio gratuito e a tutti i membri, anche quelli esterni, un atelier (artisti) oppure un posto di lavoro in biblioteca (scientifici). Da parte dell’Istituto, ci si aspetta che durante l'anno, tutti i membri diano un contributo artistico o scientifico, da concordare con il Direttore, e che traggano dal soggiorno in generale il massimo profitto per il loro lavoro, allacciando stretti rapporti con l’Italia.
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Bibliografia
O. Reverdin, L'Istituto Svizzero di Roma, in: Speculum Mundi. Roma centro internazionale di ricerche umanistiche. Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell'Arte in Roma, a cura di P. Vian, Roma, 1992, p. 277-294.
Istituto Svizzero di Roma, edito dal Consiglio di Fondazione, Bern/Roma, 1985.
C. Sommaruga, Emilio Maraini. Uno dei più grandi industriali dello zucchero in Italia, in: V. De Giorgi (a cura), Svizzeri a Roma nella storia, nell'arte, nella cultura nell'economia, dal Cinquecento ad oggi, arte & storia (Edizioni Ticino Management) 8,35 (sett.-ott. 2007) 358-363.
Si veda anche la bibliografia alla fine della sezione "La sede della Fondazione"
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