Le maître de Garamond: Antoine Augereau, graveur, imprimeur, éditeur, libraire (2002)

Il 24 dicembre 1534, a Parigi, mentre i cittadini si preparano a festeggiare il Natale, uno stampatore-editore sospettato di eresia è impiccato. Il suo cadavere ed i suoi libri sono bruciati sul rogo degli eretici. Letterato, erudito, Antoine Augereau ha conosciuto i più egregi intellettuali degli inizi del Rinascimento, a Fontenay-le-Comte, ove è nato all’ombra del convento dove viveva François Rabelais, a Poitiers durante l’apprendistato, quindi alla rue Saint-Jacques di Parigi, nel quartiere degli stampatori, degli editori e dei librai.
Perché i teologi della Sorbonne hanno condannato Augereau? Forse perché ha pubblicato “Le Miroir de l’âme pécheresse” di Margherita di Navarra, sorella del re Francesco I - non potendo accusare lei di eresia (e ucciderla), hanno fatto di lui un capro espiatorio -.
Certamente perché era troppo indipendente - faceva paura ai conservatori. Il suo più celebre allievo, Claude Garamond, racconta la storia appassionante di un’essere generoso, che morrà per le sue idee. «Le Maître de Garamond» è la biografia romanzata di un personaggio centrale (e dimenticato) del Rinascimento francese; racconta un’epoca durante la quale l’intervento della stampa ha rivoluzionato non solo la vita culturale, ma anche quella politica.

Anne Cuneo: nata a Parigi da genitori italiani, cittadina sia svizzera che italiana. Laureata in Lettere e Pedagogia all’Università di Losanna. E’ stata insegnante, poi giornalista alla Televisione svizzera. Autrice di libri letterari e documentari. Lavora come scenarista e regista per la radio, il teatro, il cinema e la televisione. Vive a Ginevra e a Zurigo.

Sarà presente l’autrice.

Calvino e il Calvinismo: migrazione di uomini, idee, libri

Giovanni Calvino, futuro riformatore di Ginevra, nacque a Noyon il 10 luglio 1509. Il convegno internazionale, organizzato in collaborazione con l’ISR dal Dipartimento di Storia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”, dalla Facoltà Valdese di Teologia di Roma e dalla Facoltà di Teologia dell’Università di Ginevra è dedicato alla celebrazione del 500° anniversario della sua nascita.

Gli organizzatori si propongono di sollecitare la riflessione sul ruolo che l’aspetto della migrazione ha avuto nella vicenda personale di Calvino e nella diffusione globale del suo pensiero.
Contrariamente ai luoghi comuni che vedono in Calvino il teologo che a Ginevra ha esercitato un influsso determinante sulla classe di governo imponendo la propria volontà, il fatto che egli svolse la sua funzione di predicatore e docente (ottenendo la cittadinanza soltanto nel 1559) permette di valutare e comprendere in maniera più adeguata il suo ruolo in questa città. Anche la diffusione delle sue idee si deve a quei processi di mobilità religionis causa - gli stessi che avevano condotto Calvino a Ginevra - grazie ai quali esse si sparsero in tutta l’Europa giungendo fino all’America del Nord.
In questa prospettiva, la migrazione, con tutte le sofferenze umane che ne seguirono, appare non come minaccia a una “identità” da difendere, ma come incoraggiamen-to a un rinnovamento spirituale e sociale.